Michele Girardi: Cito, secondo norma, dall’autobiografia di B&T, Caduta degli [zebe]dei, p. 250: “Eppure l’idea che Mozart sia stato un grande contrappuntista sopravvive ed è reiterata in numerosi testi di studio”. E, in nota (649), riportano il giudizio, fra gli altri, di Charles Rosen: “Above all, Chopin was the greatest master of counterpoint since Mozart”. Mi chiedo cosa abbia scritto di male Rosen, visto che l’affermazione mi sembra talmente ovvia, conoscendo le composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart, da non meritare una tale reprimenda…

cromagobba: In B&T, La caduta degli dei, vol. I, pag. 90, si legge: “Va tenuto conto che […] la grafia di Mozart non è affatto certa, né è mai stata seriamente studiata”. Ma davvero? ma mi faccia il piacere. Sulla grafia di Mozart, sulle sue trasformazioni nel tempo e sul confronto con quella di Leopold, c’è uno studio di quasi ottanta pagine di Wolfgang Plath, Beiträge zur Mozart-Autographie [Contributi sull’autografia di Mozart] pubblicato in due parti sul Mozart-Jahrbuch (1960-61 e 1976-77). E se non basta, aggiungete le 300 e più pagine di uno specialista come Alan Tyson, Mozart. Studies of the autograph scores (1987), il Catalogo ragionato su autografi e copie manoscritte conservate a Berlino a cura di H.-G.Klein (1982) e almeno un terzo delle introduzioni ai volumi della vecchia e della nuova Mozart-Ausgabe. Il problema, come nelle migliori diagnosi neuro-psichiche, è capire la causa di simili stravaganze. Queste le ipotesi:

  1.  B&T non sono abbastanza acculturati in materia;
  2.  lo dicono per burla;
  3.  non temono il rischio di essere presi a verdure marce dal loro pubblico naif.

Ce n’è anche una quarta. Considerando che l’osso più duro che dovranno affrontare per sfilare a Mozart i suoi capolavori è che non pochi di essi ci sono arrivati autografi, B&T adottano la tecnica già collaudata da Giorgio Taboga, detta argumentum a distantia. Cioè questa: zitti zitti insinuano en passant un mezzo sospetto; dopo qualche centinaio di pagine è una già mezza certezza. Infine, uno strategico “come abbiamo visto” et voilà, il sospetto è diventato un dato di fatto. Gli autografi di Mozart non sono di Mozart. Come nei contrappunti dell’Arte della fuga, tout se tient : stanno preparando il grande scoop del sequel La Caduta 2