La nave dei folli (Luca Bianchini contro il Salieri di Volkmar von Brau[e]nbehrens)

di Carlo Vitali

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In risposta all’ultima espettorazione di Luca Bianchini sul suo sito Facebook (12 giugno 2017):

“Ai neo nazisti dà fastidio che abbiamo criticato il titolo Salieri all’ombra di Mozart del nazionalista Brauenbehrens, perché secondo loro è esaltante. Bene. Proponiamo di intitolare il prossimo su Beethoven, Beethoven all’ombra di Clementi, oppure quello su Wagner, Wagner all’ombra di Verdi”.

Vedo che al signor Bianchini duole enormemente di esser stato sputtanato quale citatore di libri di cui ha letto solo il frontespizio o poco più. Ebbene, ecco il riepilogo dei fatti. A p. 49 e nota 123 del Libro parte I, sostiene il nostro metodico sragionatore:

“Va notato che Lo spazzacamino di Salieri è un Singspiel e che precede di un anno il Ratto dal Serraglio di Mozart (forse per questo la musicologia tedesca ha più volte tentato di sminuirne la portata) […] Vedi ad esempio BRAUENBEHRENS (1987) che ha scritto un libro significativamente intitolato Salieri un musicista all’ombra di Mozart.”

Qui di significativo ci sono unicamente la malafede e/o l’ignoranza del signor B e consorte. Dimostrazione:

  1. Per il Singspiel operava a Vienna un apposito teatro (Hof-und Nationaltheater), inaugurato nel febbraio del 1778 dai Bergknappen (I minatori) di Ignaz Umlauff. Il Rauchfangkehrer di Salieri vi debuttò il 30 aprile 1781, Die Entführung di Mozart il 16 luglio 1782. Dunque, secondo le cavernicole categorie dei signori B&T, a dolersi del plagio dovrebbe essere il povero Umlauff, che peraltro nemmeno lui fu inventore del genere Singspiel. Prima di Umlauff erano venuti Hiller, Benda e altri ancora.
  2. Salto logico: la musicologia tedesca ha tentato di sminuire la portata di Salieri per via di un Singspiel? Dato e non concesso, ne avrebbe avuto ben altri motivi (Tarare, Les Danaïdes, Prima la musica, La grotta di Trofonio, ecc., ecc.). Ma quanto poco ciò sia vero lo dimostrano i cognomi di alcuni precedenti biografi del grande Legnaghese: von Mosels, Bollert, Nützlader, Angermüller, ai quali l’Italia può contrapporre solo Della Corte e Magnani. Forse ne dimentico qualcuno, ma chi è colpa del suo mal…
  3. Ultimo e più “salierofilo” di tutti è venuto Volkmar Braunbehrens 1989 (e non Brauenbehrens 1987, signori miei!): Ein Musiker im Schatten Mozarts. Non avendo a disposizione la traduzione italiana utilizzata da B&T (1997), confesso di ignorarne i meriti e la completezza, a parte il refuso nel cognome dell’autore. Mi riferisco quindi all’originale tedesco, che possiedo nell’edizione deluxe rilegata in pelle di ebreo e decorata da una dedica personale del dr. Goebbels. Traduco all’impronto dal primo paragrafo di p. 9 (siamo solo alla prefazione!): “Sebbene Salieri, considerato sotto il punto di vista storico-musicale, abbia percorso strade del tutto diverse da Mozart, la posterità l’ha collocato nella sua ombra. Tuttavia si potrà comprendere il significato di Salieri solo non paragonandolo affatto a Mozart e rinunciando a tale polarizzazione ingiustificata”. All’analisi dello Spazzacamino di Salieri il libro di Braunbehrens dedica poi parecchie pagine di analisi corredate di citazioni testuali e facsimili dell’autografo. A p. 97 il Tedescaccio nazionalista tira una conclusione tutt’altro che ‘sminuente’: “Si può dire che, ad onta del cattivo libretto, Salieri impiegasse tutte le sue capacità, con ciò potendo iscrivere al suo attivo un bel successo viennese”. Questo si chiama sminuire?

Al signor Bianchini, che si mostra una volta di più calunniatore di vivi e morti, possiamo solo consigliare il ricorso ad un buon professionista della salute mentale. Quanto alle sue sgangherate accuse di “neo nazismo” gli riconosciamo, non senza umana pietà, che la sua manifesta incapacità d’intendere e di volere lo mette al riparo da ogni conseguenza civile, penale e politica di quanto afferma. In caso contrario ci faremmo un vanto di dirgli: “O Bianchini, tu menti per la gola e sei un gran buffone!” Con annesso cartello di sfida alla sciabola secondo le migliori tradizioni pre-naziste, naziste e post-naziste.