Carlo Vitali, settecentista di vaglia, non ha resistito all’idea di rispondere personalmente al maestro Enzo Amato, che attribuisce a Sandro Cappelletto un’opinione che non ha affatto manifestato.

Luca Bianchini ed Anna Trombetta,  Mozart – La caduta degli dei, Vol. II, p. 381:

Nel 1997 Enzo Amato trovò che un’inedita Sinfonia di Pasquale Anfossi conservata alla biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli evidenziava un ennesimo plagio. Nel cuore del secondo movimento Andante in re minore della Sinfonia di Anfossi per violini, viola, oboe, trombe e basso, scritta a Venezia nel 1775, “spicca netto e con forte risalto drammatico, accentuato dalla prescritta continua alternanza di forte e piano, un motivo che sedici anni più tardi ritroviamo identico nel Requiem di Mozart all’inizio del Confutatis maledictis“. Si tratta di una cellula melodica costituita da tre battute che è ripresa, cambiando la tonalità da re a la minore, ma mantenendo gli stessi intervalli e la stessa struttura armonica.

“prima che la notizia potesse approdare su canali mediatici televisivi, – la Radio s’era già occupata di diffonderla – sono stato contattato dal Mozarteum di Salisburgo, nella persona del suo Segretario generale, il Professore Rudolph Angermüller. Angermüller approfitta di una visita a Napoli nel maggio del 1997 per incontrarmi presso l’Hotel Capodimonte, dove mi consegna un’importante medaglia di bronzo, fatta coniare dal Grande Oriente d’Italia, dedicata a Wolfgang Amadeus Mozart in occasione del secondo centenario della morte, un diploma, e bellissimi facsimili di due lettere autografe del Salisburghese. In quell’occasione Rudolph Angermüller ed altri esponenti d’associazioni mozartiane al suo seguito, mi invitarono cordialmente a “gettare un po’ d’acqua sul fuoco, non era poi così importante la questione.”1292

Enzo Amato scrive:

Per capire come sono condotte le discussioni che creano solo confusione e tendono a denigrare il lavoro svolto, qualcuno nel post in oggetto dice: “secondo Enzo Amato il Confutatis di Mozart è un vergognoso plagio nei confronti della sinfonia “veneziana” di Anfossi” ebbene questo non lo dico io ma lo dicono, sulla prima pagina della Stampa di Torino Sandro Cappelletto e sulla prima pagina del Time di Londra Robert Mann dopo aver ascoltato il mio lavoro discografico “Sinfonie Napolitane” edite da Concerto Classic di Milano.

Ecco una trascrizione del convegno di Enzo Amato ad Atina del 2016:

Tutti quanti hanno sentito il Requiem di Mozart. Fortunatamente dal 1970 la musicologia ufficiale ha dichiarato che lui l’ha scritto soltanto al 20%. Cioè nell’introito “Requiem aeternam”, va bene? Tra l’altro sul manoscritto autografo di Mozart in alto a destra c’è scritto 1792. Mozart muore il 5 dicembre del 1791. Poi ci dicono tante falsità su Mozart. […] In questo Requiem, tra l’altro, nel “Confutatis maledictis” (uno dei passi più belli) la cellula melodica [falso, la parte corale è completa nel frammento mozartiano, ndr.] è stata lasciata in appunto da Mozart a Süssmayr, che ha scritto realmente il Requiem [dimentica Eybler, Stadler e Freystatdler, ndr.]. Constanze, la moglie di Mozart, aveva bisogno di fare quattrini quindi chiede a Süssmayr di terminarlo e questo Requiem finisce con la firma di Süssmayr (che è la data 1792). Nel 1997 io scopro al Conservatorio di San Pietro a Majella una sinfonia di un signore che si chiamava Pasquale Anfossi, uno sconosciuto. Incido questa sinfonia in un disco che si chiama Sinfonie Napolitane. Nell’Andante di questa sinfonia io trovo la cellula tematica dei contrabbassi [recte: tenore, ndr.]. La sinfonia è datata 1776 [recte: 1775, ndr.]. Io porto questo disco a Sandro Cappelletto che mi doveva fare il libretto di questo lavoro. […] Quando sente questo pezzo dice: “Maestro, questo è Mozart?”. Io gli dico: “No professò, questo è Pasquale Anfossi” e gli porto il manoscritto. Dopo una settimana lui mi chiama e su “La Stampa” in prima pagina nel piede c’è questa notizia che io avevo scoperto un plagio mozartiano. Il giorno dopo il “Time” di Londra riporta questa notizia. […] Per cui si era scatenata una bufera: come mi ero permesso di adombrare la sacra immagine di Wolfango? Per cui mi attaccano sulla stampa i giornali, sulle trasmissioni radiofoniche, addirittura Goffredo Petrassi (grande compositore) interviene su “la Repubblica” dicendo: “Anche io ho copiato da Stravinskij”. Perché fare questa caciara su questo plagio? Paolo Isotta interviene e dice : “Sì, ma all’epoca era lecito copiare”. […]

Non esiste nessuna «Sinfonia veneziana» di Anfossi. Anche il titolo usato nella registrazione di Concerto Classic («Sinfonia Venezia – 1775») è fittizio. Il manoscritto conservato alla biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Majella (I-Nc, Musica Strumentale 13.1-10) reca: Venezia | Sinfonia Del Sig.re Pasquale Anfossi Con Violini | Viola, Oboe, Trombe, e Basso | 1775; un formato che nella prassi dei copisti del Settecento rimanda tipicamente a luogo e data dell’esecuzione di un’opera dalla quale è tratto il brano antologizzato (aria, duetto o altro). In questo caso si tratta chiaramente della “Sinfonia” – nel senso di ouverture – tripartita di un’opera o di un oratorio. Diversi titoli di Anfossi furono presentati a Venezia nelle stagioni 1774 e 1775; la ricerca andrebbe approfondita su quelli la cui partitura è nota, tenendo presente anche il problema della datazione more veneto. Se la vedano gli specialisti di questo autore.

Sandro Cappelletto non afferma minimamente quanto Amato vorrebbe fargli dire («vergognoso plagio»); tutto al contrario. Cito da «La Stampa» del 4 ottobre 1997, p. 1, taglio basso:

Mozart, il copione geniale

[…] Sono tre battute soltanto e appaiono nel cuore del secondo movimento della Sinfonia. Inconfondibili, le ritroviamo all’inizio del Confutatis maledictis, l’ultima sezione della Messa dei defunti che Mozart riuscì a completare. […] Ma quale plagio: le tre battute che Anfossi affida ai violini, Mozart le consegna alle voci maschili del coro che gridano il terrore dell’uomo di fronte alla dannazione, incalzate dall’ossessivo insistere dei violoncelli e dell’organo. E questo Anfossi non lo aveva immaginato. Dissipatore del proprio genio fino all’ultimo, Mozart concede a questa metamorfosi di un’idea non sua pochi secondi di vita, ma in quegli attimi la invera, la rende suprema.

E nelle note di presentazione al CD uscito l’anno successivo, Cappelletto sviluppa il proprio pensiero in questi termini:

[…] Citazione, ricordo anche inconscio, “plagio” come noi oggi potremmo chiamarlo, se dimenticassimo la frequenza settecentesca del prestito, diffuso e consentito in una società musicale che ancora non conosceva il diritto d’autore, la nevrosi dell’originalità a tutti i costi (anche quando costa troppo, rispetto al prodotto) e poteva contare sull’assenza di ogni sistema di riproduzione del suono? La vastità delle invenzioni tragiche di Mozart su quel motivo, mentre ribadisce l’autonoma grandezza del suo genio, conferma la nobiltà di quelle battute di Anfossi, che conducono l’andamento lirico-patetico del movimento verso un esito tragico, conforme ad una sensibilità che ha ormai affermato le proprie ragioni espressive.

Dove sta il «vergognoso plagio»? I due decenni trascorsi hanno sbiadito la memoria del maestro Amato, oppure si tratta di millantato credito ai danni del professor Cappelletto.

Personalmente ritengo che quelle tre battute dell’Andante centrale di Anfossi (3/8, re minore) siano un piccolo e pregevole inciso drammatico che sospende un lirico tempo di minuetto, ma nulla più. Il «Confutatis» mozartiano è invece in la minore, attacca ex abrupto, cambia la quarta nota del motivo (un sol diesis invece di un la), e inserisce una pausa di semiminima che altera tutto l’equilibrio della frase. Se proprio si vuole, le somiglianze ritmiche e intervallari si possono interpretare come una reminiscenza, ma troppo diversi i contesti dei rispettivi movimenti, ben diverso l’effetto espressivo, e in fondo sono solo tre battute che Anfossi ripete due volte prima di tornare al suo grazioso minuetto. Di «plagio» non sembra proprio il caso di parlare, e meno che mai «vergognoso».

Carlo Vitali («il Gazzettante»)

Appendice

di Giovanni Tribuzio

La cosiddetta Sinfonia Venezia del 1775, scoperta nel 1997 dal direttore d’orchestra Enzo Amato presso la Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli (I-Nc, Musica Strumentale 13.1-10), è con tutta certezza l’ouverture de Il geloso in cimento (Die Eifersucht auf der Probe) di Pasquale Anfossi — dramma giocoso (libr. di Giovanni Bertati da Carlo Goldoni) rappresentato al Burgtheater di Vienna a partire dal 25 maggio 1774 — come si può notare, per esempio, dalle parti staccate presenti in un testimone manoscritto della Universitäts- und Landesbibliothek di Darmstadt (Ms.mus. 35):

0006

Presunto plagio ai danni di Anfossi dalla sinfonia dell’opera Il geloso in cimento (alias Sinfonia Venezia), in D-DS, Ms.mus. 35 (Streicher)

LINK

Il geloso in cimento di Anfossi, infatti, dopo la prima rappresentazione viennese, ebbe un particolare successo in tutta Europa e fu ripreso, per esempio in Italia, nell’autunno del 1774 presso il Teatro di S. Samuele di Venezia come dimostrano, d’altronde, il libretto e le partiture coeve custodite a Parigi e a Wolfenbüttel (cfr. l’elenco sotto):

musschatz-005/17677/0002.tif

Testimone a stampa del libretto in US-Wc, ML48 [S236] (cfr. Corago; C. SARTORI, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Cuneo, Bertola & Locatelli, 1990, n. 11443).

Il copista del manoscritto napoletano ha presumibilmente confuso, durante la copiatura della sinfonia, la rappresentazione di Venezia con quelle di Vicenza o di Verona rappresentate l’anno successivo (cfr. SARTORI 1990, nn. 11450 e 11451). Chiamare questa composizione con il nome fittizio di Sinfonia Venezia, propinato insistentemente da Enzo Amato dal 1997, è ormai superato e non propriamente corretto. La sinfonia fu, inoltre, catalogata  da Joyce L. Johnson come opera di Anfossi (con la sigla J. D22) nel 1983, ben quattordici anni prima della presunta scoperta del chitarrista e direttore d’orchestra napoletano (cfr. J. L. JOHNSON, Pasquale Anfossi, 1727-1797, in The Symphony 1720-1840. A Comprehensive Collection of Full Scores in Sixty Volumes. Reference Volume: Contents of the Set and Collected Thematic Indexes, ed. by Barry Shelley BrookNew York, Garland, 1983, pp. 15-22).

Ecco qui un elenco parziale delle biblioteche in cui è presente il manoscritto dell’ouverture de Il geloso in cimento (cfr. OPAC SBN, OPAC RISM e URFM — Biblioteca Nazionale Braidense):

  1. Il celoso [sic] in cimento | Dramma Giocoso 1774: | In San Samuele l’Autunno | Del Sig[no]r Pasquale Anfossi, in Wolfenbüttel, Niedersächsisches Landesarchiv — Standort Wolfenbüttel (D-Wa), 46 Alt 70-72; partitura; copia del 1774; RISM 451511633.
  2. Il geloso in cimento, del 1774 nell’autumo in San Samuele. Opera giocosa. Musica del Sig[no]r Pasquale Anfossi, in Parigi, Bibliothèque nationale de France (F-Pn), A-264 (1); partitura; copia del 1774.
  3. Geloso | in cimento | A. I. | Anfossi,  in Parigi, Bibliothèque nationale de France (F-Pn), D-125/6; partitura; copia del 1774 ca.
  4. Ouverture opéra du Geloso in cimento bouffon., in Lilla, Bibliothèque municipale (F-Lm), M 6111; parti staccate; copia del 1774-1780; RISM  840005083.
  5. Sinfonia | a più Stromenti Obbligati del Sig[no]r | Pasquale Anfossi | 1775, in Milano, Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi (I-Mc), Noseda A.23.9; parti staccate e partitura; copia del 1775 (parti) e del XIX secolo (partitura).
  6. Il Geloso in Cimento | Dramma Giocoso | Musica | Del Sig[no]r Pasquale Anfossi | 1776., in Padova, Biblioteca del Conservatorio di musica Cesare Pollini (I-Pl), Teatro Verdi ATVa 5/I-II; partitura; copia del 1776.
  7. Sinfonia nell’op[era] Il geloso in cimento. In Venezia, in Genova, Biblioteca del Conservatorio Nicolò Paganini (I-Gl), SS.B.1.13; partitura; copia del XVIII secolo.
  8. Il Geloso in Cimento | Dramma Giocoso per Musica | Del Sig[no]re Pasquale Anfossi., in San Francisco, San Francisco State University, Col. Frank V. de Bellis Collection (US-SFsc), M2.1 M12; partitura, copia del 1755-1799; RISM 000108733.
  9. Eifersucht auf der Probe | eine komische Oper | in | drey Akten. | nach der Musik | des H[er]rn Pasquale Anfossi | zum | Geloso in Cimento. | 1780., in Berlino, Staatsbibliothek zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz, Musikabteilung (D-B), Mus.ms.645; partitura; copia del 1780; RISM 452002423.
  10. Die Eifersucht auf der Probe | Operette in zwei Akten | Musik von Pasquale Anfossi | Partitur Bd 2, in Amburgo, Staats- und Universitätsbibliothek Carl von Ossietzky, Musiksammlung (D-Hs), ND VII 8 d; parti staccate; copia del 1781; RISM 451501558.
  11. Il Geloso in Cimento | Opera in Musica | di | Pasquale Anfossi, in Kremsmünster, Benediktinerstift, Musikarchiv (A-KR), L 95; partitura; copia del 1783; RISM 600171071.
  12. Sinfonia D# | â | Due Corni | Due Oboi | Due Violini | Viola è. | Basso. | Del. Sig[nor] Anfossi., in Berlino, Staatsbibliothek zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz, Musikabteilung (D-B), Mus.ms.650/4; parti staccate; copia del 1783; RISM 452002448.
  13. Sinfonia In D.# à 2. Violini, 2. Oboe, 2. Flautti, 2. Corni in D. Viola, Fagotto e Basso. Del Sig[nor] Pasquale Anfossi, in Stams, Zisterzienserstift, Bibliothek und Musikarchiv (A-ST), Mus.ms.329; parti staccate; copia del 1785; RISM 650002419.
  14. Die | Eifersucht auf der Probe. | Act: I., in Rudolstadt, Thüringisches Staatsarchiv (D-RUI), SH 626; partitura e parti staccate, copia del 1787; RISM 280002299.
  15. Sinfonia Anfossi nel Geloso in Cimento, in Spalato, Glazbeni arhiv katedrale (HR-Sk), LIV/664; parti staccate, copia del XVIII secolo; RISM 500051997.
  16. (Il Geloso in cimento) | Eifersucht auf der Probe | Ein komische Oper | in drey Aufzügen | von | Pasqual Anfossi | Aus dem Italienischen übersetzt von H[err]n Profeßor Eschenburg., in Bruxelles, Bibliothèque du Conservatoire royal (B-Br), 2377; partitura; copia del XVIII secolo; RISM 705000676.
  17. Il Geloso in Cimento | Opera Giocosa | del | Sig[nor] Pasquale Anfossi | I-III, in Copenaghen, Det Kongelige Bibliotek på Slotsholmen (DK-Kk), mus.6306.1430; partitura; copia del 1791 di Paolo Scalabrini; RISM 150203640.
  18. Die Eifersucht auf der Probe | in | Drey Akten | di Anfossi, in Weimar, Hochschule für Musik Franz Liszt, Hochschularchiv (D-WRha), DNT 3; partitura e parti staccate; copia del 1791; RISM 280000044.

Alcuni testimoni a stampa:

  1. Il Geloso in cimento. Le Jaloux à l’épreuve. Opéra bouffon en trois actes; représenté par l’académie royale de musique, le lundi 18 janvier 1779. La musique del signor Anfossi, Paris, Delormel, 1779.
  2. Ouverture [= Il geloso in cimento], opera bouffon represente sur le theatre de l’Academie royale de musique. A huit parties pour deux violons, alto viola, basse, 2 haubois et deux cors de chasse, Paris, ches M. de La Chevardiere, s.d. [1779].
  3. Il Geloso in cimento. Dramma giocoso in tre atti […] Le Jaloux à l’épreuve. Opéra bouffon […] représenté pour la première fois, en mai 1790, sur le théâtre de Monsieur, Paris, s.e., 1790.

Ecco qui due arrangiamenti per clavicembalo/fortepiano e violino della sinfonia stampati in Francia  in occasione della rappresentazione all’Académie royale de musique del 18 gennaio 1779:

  1. Ouverture du Jaloux à l’épreuve […] arrangée pour le clavecin ou le forte piano avec accompagnement d’un violon et violoncelle (ad libitum), par M[onsieur] Benaut, Paris, l’auteur et M.lle Castagnery, [1779].
  2. Ouverture del Geloso in cimento arrangée pour le clavecin ou forte piano avec accompagnement de violon, par M[onsieu]r Bambini, maître de clavecin, Paris, chez Frères, s.d. [1779, data ricavata dalla gazzetta «Annonces, affiches et avis divers» del 7 marzo 1779].
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Frontespizio del testimone a stampa in F-Pn, VM7-5922.

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Andante con il presunto plagio, in F-Pn, VM7-5922, p. 4.

C’è da notare, inoltre, come il booklet del CD “Sinfonie Napolitane” di Enzo Amato, dov’è presente l’ouverture de Il geloso in cimento in prima esecuzione mondiale, non riporti correttamente il nome e la datazione anche delle altre composizioni (forse non individuate, peccando di superficialità, poiché vengono citate unicamente le sinfonie de Lo frate ‘nnamorato di Giovanni Battista Pergolesi e del Temistocle di Niccolò Jommelli). Sappiamo invece come la “Sinfonia in La minore – 1728 (?)” di Nicola Fiorenza sia in realtà un Concerto per tre violini e basso continuo in La minore”; la “Sinfonia in Re maggiore (?)” di Antonio Sacchini sia tratta dall’oratorio L’abbandono delle ricchezze di s. Filippo Neri del 1765; la “Sinfonia in Sol maggiore (?)” di Pietro Guglielmi sia tratta dall’opera Le astuzie villane del 1786.

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Per quanto riguarda il presunto plagio di Mozart analogie simili (o identità) si possono riscontrare in una composizione del 1759 che, per datazione, precede la sinfonia di Pasquale Anfossi di ben quindici anni. La parte del basso del “Confutatis” mozartiano ha, infatti, un’affinità con il terzo movimento (Tempo di Minuetto detto La Coorl) di una sonata per clavicembalo/fortepiano (H. 143 – Wq. 65/33) di Carl Philipp Emanuel Bach in La minore (stessa tonalità del “Confutatis”!!! a differenza dell’Andante di Anfossi che è in Re minore).

Seguendo questa logica Mozart avrebbe plagiato il tema da Anfossi a sua volta copiato da C. Ph. E. Bach. Ovviamente no, trattandosi di una semplice analogia. Un ascolto del minuetto detto La Coorl (Traccia 17) è disponibile gratuitamente su Spotify dall’album Carl Philipp Emanuel Bach, Concertos & Solo Keyboard Music Volume 15 di Miklós Spányi e dell’Opus X Ensemble:

Ecco il confronto con le tre composizioni:

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