Frasi imbarazzanti, errori, strafalcioni e bufale di Luca Bianchini e Anna Trombetta tratte da Radio Vaticana (L’Arpeggio) e Telemonteneve Livigno (Grandangolo)

A list of embarassing sentences, mistakes, howlers and fake news by Luca Bianchini and Anna Trombetta taken from Vatican Radio (L’Arpeggio) and Telemonteneve Livigno (Grandangolo)

Trombetta: “È importante che uno possa anche rimettere un po’ in discussione quelli che sono i suoi punti fermi perché in questo modo si può andare avanti, si può andare avanti negli studi, si può progredire. Quindi quando uno dice: ‘No, io ormai so già tutto’ e allora lì bisogna avere un po’ di paura quando si dice così. […] Secondo me è bello anche mettersi un po’ in gioco. Noi abbiamo fatto un lavoro PORTANDO AVANTI I NOSTRI STUDI IN MODO SERIO. Infatti ci sono più di duemila note e riferimenti bibliografici.” (Anna Trombetta, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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Bianchini: “È una disabilità essere nati ciechi [lapsus, ndr.]… ceco. Mysliveček è ceco, una disabilità [sic]. Eppure è tanto grande come Johann Christian Bach, anche di più… certo. Però nelle lettere si fa presente, Mozart dice: ‘Qui come un cane con le pulci sto girando per la stanza’. Cosa fa? Poi dice: ‘Sto copiando un concerto di Mysliveček, ho qui le parti separate’. QUINDI LUI STAVA COPIANDO PARTI DEL CONCERTO DI MYSLIVEČEK E NOI ABBIAMO TROVATO DELLE PARTI DI MYSLIVEČEK CHE SONO FINITE NELLE PARTI DI MOZART [quali?, ndr.]. E questo spiega perché Mozart è un camaleonte, così lo abbiamo definito nel nostro libro. Cioè lui si maschera dietro tante musiche diverse. […] Il plagio può trasformarsi in qualcosa di positivo se si dice qualcosa di più ma molto spesso… lui prende un canone di Caldara, lo plagia ma quello di Caldara è più bello. Mozart lo riassume e prende le parti principali di questo canone, fa un canone molto facile ma quello originale era veramente un bel canone, quello invece fatto da lui ha perso, ha sminuito la qualità. CI SONO PEZZI MOLTO ELEVATI E PEZZI PIÙ BASSI. […] NON È DETTO CHE SIA TUTTA FARINA DEL SUO SACCO. (Intervista bufalaria a Telemonteneve Livigno del 2/6/2016).

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Trombetta: “Sulla sinfonia parigina si potrebbe aprire un capitolo a parte perché si ritrova nella biblioteca di Regensburg con il nome di Mozart che sovrascrive un altro nome di un altro compositore, forse Luchesi… non siamo sicuri. Potrebbe essere Martin Kraus [ha letto l’articolo di Artifex su musica-classica.it dove veniva contestata?, ndr.] o qualche altro nome però il nome di Mozart è stato scritto sopra [e quindi? Non è un caso isolato, le attribuzioni errate o sovrascritte sono una normalità nel Settecento, ndr.]. Mozart quando è andato a Parigi si è trovato malissimo nel secondo viaggio che ha fatto […] non è riuscito ad entrare in quei circuiti, in quei concerti, i Concerts Spirituels. […] Questo genio universalmente riconosciuto NOI NON L’ABBIAMO TROVATO [sic]. Noi abbiamo trovato un uomo che ha fatto fatica, anche in vita, ad essere apprezzato e la prima fatica la faceva proprio a Vienna.” (Anna Trombetta, intervista bufalaria a Telemonteneve Livigno del 2/6/2016).

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Trombetta: “Haydn, Mozart e Beethoven non avevano vissuto neanche a Vienna più di tanto, non erano nati… sì, avevano vissuto a Vienna ma non erano nati a Vienna. Quindi NON potevano essere considerati AUSTRIACI A TUTTI GLI EFFETTI [sic], però il lavoro degli scrittori dell’Ottocento è stato quello di far vedere l’affinità e il collegamento fra questi tre importanti musicisti. (Anna Trombetta, intervista bufalaria su Telemontelivigno del 2/8/2016).

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Bianchini: “Perché il barocco in musica deve arrivare al 1750 quando uno apre un libro di letteratura e il barocco è finito nel 1690? E poi comincia l’Età dell’Arcadia? E poi comincia l’Illuminismo? L’Età dei Lumi? Il barocco finisce nel 1750 perché è morto Johann Sebastian Bach [Bianchini, Händel è morto però nel 1759!, ndr.]. Perché l’epoca galante è infilata dopo il periodo barocco? […] Sono tutti periodi artificiali [sic] creati dalla musicologia che ha il papà tedesco che è Adler. Adler è il papà della musicologia tedesca. Allora nell’Ottocento hanno creato questa musicologia [che] poi noi ci siamo importati [la sintassi è un optional, ndr.]. Quando abbiamo studiato a Cremona c’era l’unica lingua che si studiava era il tedesco [ut supra, ndr.]. Io quando ho portato la mia relazione sul Così fan tutte, su Le nozze di Figaro, sul Flauto magico il mio insegnante, Raffaello Monterosso, ha chiesto la bibliografia e a quel tempo là potevo portare solo autori tedeschi. Quindi io ho portato Abert e mi è stato accettato Abert, ho portato un autore italiano e quello non è stato accettato perché era un libro italiano.” (Luca Bianchini, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno del 14/1/17).

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Giornalista: “Era fattibile che in questi viaggi [Mozart] potesse scrivere?” Trombetta: “Durante il viaggio è proprio impossibile perché il viaggio si compiva in carrozza, le strade erano spesso piene di buche e quindi scrivere durante il viaggio, no. Eh, questa è stata una lacuna notevole che ha avuto Mozart [sic]. Il bambino, il cosiddetto bambino prodigio era portato in giro per le corti quindi con esibizioni, diciamo, “strabilianti” per i nobili, quindi aveva una tecnica di virtuoso della tastiera, sapeva improvvisare però è mancato tutto lo studio cioè la scrittura della musica; non basta soltanto ricopiare la musica di altri per imparare, ci vuole una scuola, bisogna frequentare una scuola, ci vuole un maestro che costante, costantemente, segua i progressi dell’allievo E PURTROPPO LEOPOLD NON È STATO UN MAESTRO PERCHÉ LEOPOLD ANCHE LUI NON HA AVUTO UNA FORMAZIONE MUSICALE, NON HA STUDIATO DA NESSUNA PARTE, QUINDI S’È IMPROVVISATO MUSICISTA [sic] PERCHÉ A UN CERTO MOMENTO, PER MOTIVI DI LAVORO, S’È DOVUTO IMPROVVISARE MUSICISTA E COPISTA E QUINDI NON È SICURAMENTE STATO UN MAESTRO ADEGUATO PER UN RAGAZZO CHE COMUNQUE AVEVA DEL TALENTO. Il talento ci vuole ma è altrettanto importante lo studio, l’applicazione e i musicisti lo sanno. Quindi, quando si parla di genio di natura bisogna stare molto attenti anche per non creare false speranze nei nostri ragazzi. Quindi, la musica è la più bella passione, per noi è la vita, […] però è importante che ci sia uno studio continuo. Quindi lo studio, l’applicazione, il sacrificio anche. Quindi, […] non si trova per strada il musicista che nasce tale, uno diventa musicista facendo un percorso serio di studi e, purtroppo, quello che noi abbiamo approfondito nel nostro libro [è che] il periodo della formazione è molto lacunoso per Mozart perché lui NON HA FREQUENTATO NESSUNA SCUOLA, NEANCHE UNA SCUOLA ELEMENTARE [sic], NEANCHE UNA SCUOLA CHE LO POTESSE FORMARE NELLE SCIENZE UMANE [recte: DISCIPLINE UMANISTICHE. LE SCIENZE UMANE SONO DETTE COMUNEMENTE SCIENZE SOCIALI] NON C’È STATO NULLA [sic] E ANCHE NELLA PARTE MUSICALE C’ERA STATO SOLO IL LAVORO DEL PADRE MA NON HA AVUTO MAESTRI. Padre Martini non è stato suo maestro, Ligniville non era in grado di essere un maestro perché anche lui non aveva una grande competenza e quindi chi è che ha formato questo compositore? In un conservatorio non c’è andato [sic], come si è formato? È venuto dal nulla? È questo il grande interrogativo che sul quale tutti dovrebbero riflettere: LA MUSICA È BELLA, LA MUSICA DI MOZART, CERTO, PERÒ LUI COME HA FATTO A COMPORLA SE NON HA AVUTO UNA FORMAZIONE ADEGUATA?” (Anna Trombetta, intervista bufalaria su Telemonteneve Livigno del 2/8/2016)

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Trombetta: “E Luca ha pensato a una metafora-immagine, lo faccio dire a lui perché ci tiene… quella delle luci, eh eh eh e dei fari!!!” Bianchini: “A me dà l’idea dell’inquinamento luminoso. Quindi quando questi tre fari, questi tre nomi – Haydn, Mozart e Beethoven – sono puntati verso il cielo sembra che ci siano solo loro perché illuminano… la luce impedisce di vedere la volta celeste. Tra Haydn e Mozart c’è di mezzo Clementi. Allora uno si domanda: ‘Ma Clementi non è l‘autore delle sonatine? E’ un autore di pezzi pianistici.'” Giornalista: “Che qualcuno ha definito inutile”. Bianchini: “Inutile [sic].” Trombetta: “Il Gradus ad Parnassum, ogni pianista se lo deve studiare bene eh eh eh.” Bianchini: “Ha composto delle sinfonie, delle sinfonie splendide, dei concerti per pianoforte splendidi, dei pezzi orchestrali, tante musiche non sono nemmeno rivalutate [sic] proprio appunto per questi tre fari che stanno sparando la luce verso il cielo. Ma se uno spegne questi fari, i tre: Haydn, Mozart e Beethoven sono tre stelline, tre punti. L’interno di questa volta celeste è pieno di stelle, pieno di cose belle a cui noi abbiamo rinunciato. Uno dice: ‘Il mito di Mozart che problema fa?’ Non è un problema, uno può credere al mito che vuole tanto il danno non lo fa. Invece il danno per la musicologia italiana è INCALCOLABILE. HANNO DISTRUTTO TUTTA LA MUSICA SOLTANTO PERCHE’ ERA MUSICA DI MULATTI, MUSICA DI LATINO-AMERICANI, MUSICA DI AUTORI CECHI, CECOSLOVACCHI, RUSSI [sic]. C’è un’enorme quantità di musica che è scomparsa dalla circolazione, alcuna distrutta per colpa di questa mitizzazione costante degli autori tedeschi.” Trombetta: “E poi soprattutto il danno l’hanno fatto verso l’opera, anche italiana, perché autori come Anfossi, Sarti, Paisiello, Cimarosa ormai per gli italiani sono autori che non si conoscono più.” Giornalista: “Beh, Paisiello!” Trombetta: “Paisiello si conosce ma per gli addetti ai lavori eh eh eh.” Giornalista: “No, no, no.” Trombetta: “Per l’italiano medio o comunque le giovani generazioni di ragazzi italiani se si fa il nome di Paisiello ti guardano…” Giornalista: “No, quello vabbè.” (Intervista live stream a Bianchini e Trombetta a Mundus Mirabilis del 27/10/16).

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Trombetta: “La nostra facoltà di Cremona era una sede staccata di Pavia. Quindi noi siamo comunque i figli di quella tradizione musicologica.” Bianchini: “Germanocentrica, noi siamo figli di quella tradizione.” Giornalista: “Riusciti male eh eh eh.” Trombetta: “Eh eh eh i figli che si sono un po’ ribellati, eh eh eh.” Giornalista: “Insomma la musicologia parla tedesco.” Bianchini: “Nella nostra facoltà era attivato un corso di lingua e letteratura tedesca e io mi ricordo un esame […] di didattica musicale in cui parlavo proprio del Flauto magico e mi sono permesso di portare un autore, [Pietro] Citati, un autore italiano e sono stato bloccato perché soltanto gli autori tedeschi potevano essere portati lì e mi sono salvato e ho preso il mio 30 all’esame perché avevo sottomano Abert, Schlichtegroll, Němeček e mi basavo su quei testi ma i testi italiani, quello e altri autori, non erano considerati ma non perché non valessero, erano molto validi. Io ho trovato quel testo validissimo. […] Poi anche avvicinarsi a Mozart, Haydn, Beethoven era un’impresa perché non tutti potevano ambire a fare quegli studi. C’era una cerchia di iniziati, quasi sacerdotale, degli dèi messi in una teca.” Giornalista: “Purtroppo amici questo è un grosso problema […].” (Intervista live stream a Bianchini e Trombetta a Mundus Mirabilis del 27/10/16).

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Signora: “Cosa c’è di sicuro di Mozart?” Bianchini: “Noi abbiamo analizzato che TUTTE le opere dalla prima all’ultima presentano dei problemi, TUTTE! Non ce n’è una che si salva! [sic]”  Trombetta: “Guardi, di sicuro ci sono le danze che lui ha composto per la corte. Sì, quelle lì sono le sue, sono le Danze tedesche però se lei le ascolta dice: ‘Ma questo è Mozart?'”. (Biblioteca Rajna di Sondrio, 26/09/2016 Intervista gli autori il prof. Bruno Ciapponi Landi in presenza del M° Roberto Luparelli, Direttore d’orchestra ed esperto di Mozart).

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Bianchini: “Poi Mozart di per sé è un uomo, è una persona umana che è stata sfruttata. Quindi è lui la vittima principale di tutta questa cosa perché in vita ha sofferto anche momenti di miseria in cui ha dovuto chiedere anche in prestito soldi nella sua ultima parte dell’esistenza.” Giornalista: “È morto in povertà?” Bianchini: “È morto in povertà, un funerale di terza classe, è stata una vita sofferta ed è stato sfruttato dal padre quando era piccolo, è stato incolpato della morte della madre, ha sofferto parecchio, cose ingiuste.” Trombetta: “È stato diseredato.” Bianchini: “È stato diseredato dal padre, tutti a Salisburgo l’hanno dimenticato per cinquant’anni, la moglie l’ha sfruttato dopo morto, le industrie l’hanno sfruttato dopo morto, i nazionalisti idem. Se Mozart si fosse sognato questa cosa, oggi si sveglierebbe da un incubo perché lui si sentirebbe attore in un incubo. Lui sfruttato e non ha voluto nulla di questa cosa qua. La verità potrebbe dar dignità a lui e togliere invece la dignità a tutta questa musicologia tedesca che ha rovinato in nome… e della musica italiana venduta per un piatto di lenticchie.” (Luca Bianchini e Anna Trombetta, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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“Field è un allievo di Clementi e ancor prima ha studiato con un maestro napoletano in Irlanda, Tommaso Giordani. Tommaso Giordani è quasi un perfetto sconosciuto eppure è stato un importante maestro di cappella [Anna Trombetta si confonde con Giuseppe Tommaso Giordani detto Giordaniello, maestro di cappella al Tesoro di S. Gennaro di Napoli, l’altro Giordani che cita non è stato mai maestro di cappella]. Possiamo ascoltare di Tommaso Giordani l’aria Caro mio ben [Anna Trombetta non sa che è attribuita anche a Giuseppe Tommaso Giordani o confonde i due compositori, poco conosciuti anche da lei]” (Anna Trombetta, intervista bufalaria a L’Arpeggio su Radio Vaticana del 23/10/16).

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“Perché con questo giochino qua della ‘musica mi piace’ ci hanno distrutto la musica del Settecento, del primo Ottocento italiana, francese, mulatta [sic], dell’America latina con tantissimi autori persi, che si sono anche distrutti per il nome di questo nazionalismo. Quindi ha creato dei bei guai questo nazionalismo [tedesco]. E poi Mozart è un genio per tutti questi pezzi. Eh no, non è un dio.” (Luca Bianchini, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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Trombetta: “Nella ouverture del Flauto magico c’è la citazione di un tema di Clementi.” Bianchini: “La sonata per pianoforte di Clementi e uno dice ovviamente: Sì, però è soltanto un tema, sono poche battute. Essendo l’ouverture basata su quel tema, lo ripete decine di volte e quindi tutta la costruzione è basata su quel tema. Per di più quel tema l’ha sentito in un’occasione nel quale Mozart ha definito Clementi un ciarlatano come tutti gli italiani. Quindi ha dato del ciarlatano a tutti gli italiani, ha dato degli asini a tutti gli italiani Mozart nelle sue lettere [sic].” (Luca Bianchini e Anna Trombetta, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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Bianchini: “Nel 1791 circa questi Illuminati erano stati già semi-demoliti, cercavano di risorgere e avevano ricevuto un ordine di andar contro Cagliostro, il mago Cagliostro. Anche a Sondrio è uscita una spezieria in un giornale […], che abbiamo trovato alla Biblioteca Quadrio, in cui questi Illuminati scrivono articoli contro Cagliostro perché dovevano dissociarsi. Goethe, che è un Illuminato di Baviera, scrive il Gross-Cophta che è un’altra opera contro Cagliostro sempre in quegl’anni. Goethe è quello che scrive il secondo Flauto magico di Mozart, fa la sua continuazione e in questo Flauto magico di simboli massonici non ce n’erano neanche mezzo.” Trombetta: “Allora uno si domanda: questo Goethe, la spezieria di Sondrio, Mozart come possono essere legati insieme? Cosa c’entra Cagliostro con Sarastro? Ma se noi prendiamo anche Rostro, che è il protagonista del Gross-Cophta, vediamo che comunque il nome Rostro-Sarastro-Cagliostro ha un filo conduttore. Bisogna rileggere, secondo noi, il Flauto magico perché quello che veniva messo alla berlina era la massoneria che si attardava sui riti egiziani e quello che portava avanti lo stesso Cagliostro.” (Anna Trombetta, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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“Parliamo di Viotti […] Non è corretto inserirlo nel cosiddetto “classicismo viennese” [Chi l’ha inserito? Forse Anna Trombetta]. Dobbiamo pensare ad un periodo molto più ampio e internazionale. Quindi chiamarlo “classicismo viennese” non ha senso: è molto più corretto definirlo “neoclassico” come avviene negli altri rami del sapere. Tra i poeti, gli artisti, in letteratura, le arti figurative, in architettura si parla di “neoclassicismo” nella seconda metà del Settecento e non di “classicismo viennese” [sic]. Anche la musica si deve adeguare [sic] alle classificazioni che vengono fatte in letteratura e in arte” (Anna Trombetta, intervista bufalaria a L’Arpeggio su Radio Vaticana del 30/10/16).

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“Mozart fa così perché vuole omaggiare altri compositori. In realtà non è giustificata questa visione perché Mozart citava altri probabilmente perché aveva bisogno di temi altrui per poter poi completare con le sue aggiunte un discorso che in modo autonomo non riusciva a portare avanti [sic].” (Anna Trombetta, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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“All’inizio del libro è proprio citata la trinità viennese. Quindi si parla di Haydn, Mozart e Beethoven come l’essere trinitario. Haydn è il papà, il Padre, Mozart è l’eterno fanciullo, quindi il Figlio, Beethoven lo Spirito Santo con Johann Sebastian Bach che fa come Giovanni, come una specie di Don [sic] Giovanni Battista che deve introdurre questo Dio e Schubert che completa la serie come l’Evangelista.” (Luca Bianchini, intervista bufalaria a Grandangolo su Telemonteneve Livigno).

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“È stato un percorso, immagino, interiore. Certamente lontano da una qualsiasi operazione di marketing come magari qualche malizioso… ormai tutto è marketing, amici, adesso siamo divorati dal marketing e questa non è una cosa buona. Ma questa non mi sembra un’operazione di marketing perché ti fai più nemici di quanti amici te ne puoi fare. […] Sì, questi signori hanno fatto questa cosa, hanno giustamente una visibilità ma soprattutto dovuta al loro passato, alla loro serietà, al fatto che a dire questa cosa qui non sono Gigietto il Pescatore o… sono persone autorevoli che hanno dedicato vent’anni anni appunto della loro vita preziosissima a un autore nel preciso intento forse di volere rinconfermare prima di tutto i sensi dell’amore che tutti nutriamo verso Mozart […], un autore che ha scritto opere importantissime e rilevanti, non operette insomma…” (Massimo Cesare Annaloro, intervista live stream a Bianchini e Trombetta a Mundus Mirabilis del 27/10/16).

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