di Riccardo Fiorentino


All’inizio della Fantasia in Do minore per fortepiano (KV 475) troviamo non una, ma addirittura 6 ottave parallele di seguito. Anzi, doppie ottave! La scoperta di tali infrazioni alle regole basilari del contrappunto (divieto di ottave e quinte parallele); di un così alto numero di errori in una sola battuta, rappresenta una seria criticità per i cultori del mito di Mozart. Alcune considerazioni:

1.La presenza indiscutibile degli errori nel manoscritto autografo — purché lo sia davvero, visto che di falsi autografi mozartiani è pieno il mondo — fa scartare l’ipotesi di una distrazione dei copisti o dell’editore.

2. All’obiezione: “non siamo in un contesto contrappuntistico” si controbatte che la scrittura è invece decisamente contrappuntistica; per la precisione di Prima Species (contrappunto nota-contro-nota), come è facile constatare dall’omoritmia delle tre linee coinvolte.

3. Il procedimento potrebbe essere una burla del Nostro ai danni dell’accademismo scolastico: egli, come si sa, era incline a questi scherzi (cfr. Ein musikalischer Spaß, K.522). Ma a rendere inammissibile tale ipotesi è il carattere serio e severo del brano in questione, impiantato nella grave e tragica tonalità di Do minore.

4. La ripetizione degli stessi errori due battute dopo, impedendo di confinare il fenomeno a una svista occasionale, pone seri dubbi circa la lucidità mentale di Wolfgang nell’atto di comporre questo lavoro.

5. Si sa che all’epoca moltissime persone facevano uso di assenzio: un distillato alcolico letale per le reti neurali e che portò alla follia intere generazioni di Europei a causa del suo alto contenuto di tujone. La proibizione dell’uso di tale sostanza, com’è noto, arriverà solo all’inizio del XIX o forse del XX secolo, mentre Mozart visse interamente nel secolo XVIII, come dimostra la sua data di morte per bastonate sul cranio e/o insufficienza renale.

6. Sicuramente Mozart era incline a fare uso abbondante di vini gradati. “Versa il vino… Eccellente marzimino!”, ordina Don Giovanni nel secondo atto dell’opera omonima. È accertato che Wolfgang conobbe e usò abbondantemente questo vino durante un suo soggiorno a Rovereto, dove ogni sera si rimpinzava di “cioccolata, caffè, vini, prosciutti” (op. cit.), accompagnandosi sulla cetra tirolese nel canto di canoni scatologici tempestati di errori di contrappunto.

7. Non è da scartare l’ipotesi che questa Fantasia sia tra i pochi lavori autentici di Mozart, essendo tutte le opere importanti a lui falsamente attribuite dalla Musikwissenschaft pangermanica, nazista e neonazista, frutto del genio di Andrea Luchesi, così come dimostrato dalla gloriosa scuola musicologica di Treviso-Sondrio: simili grossolani errori provano a sufficienza come Wolfgang, se lasciato a se stesso, fosse un compositore incapace.

RICCARDO FIORENTINO si è diplomato in Pianoforte presso il Conservatorio G. Rossini di Pesaro, da privatista col massimo dei voti e la lode, avviando subito dopo un’intensa attività concertistica e di accompagnamento per cantanti lirici. In seguito si è diplomato in Composizione e in Direzione d’orchestra presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli.
Dal 1990 a tutt’oggi lavora stabilmente come Pianista di Sala al Teatro San Carlo di Napoli, anche in qualità di organista. Come Maestro di Sala ha partecipato alle stagioni dell’Arena Sferisterio di Macerata e del Festival wagneriano di Ravello. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra in qualità di pianista e assistente, e svolge attività di ripetitore per cantanti lirici di fama. Per le opere antiche realizza regolarmente la parte dei recitativi al cembalo, operando una sintesi fra rigore filologico e creatività improvvisativa.
Nel settembre 2008 riscuote vivo successo di pubblico con lo spettacolo multimediale Cavalleria Rusticana all’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, produzione di cui è stato ideatore, realizzatore e direttore d’orchestra, avendo convocato per l’occasione i ”Cameristi del San Carlo” e un cast di livello internazionale.
Come compositore, arrangiatore e orchestratore — oltre alla collaborazione con artisti quali Peppe Barra, Fred Bongusto, il regista L. Lambertini — è stato impegnato per circa quindici anni con la televisione, lavorando all’orchestrazione delle colonne sonore di alcune fiction di successo per Rai e per Mediaset. Sue partiture (originali e arrangiamenti) sono regolarmente eseguite dalla Bulgarian Symphony Orchestra di Sofia, dalla Czech National Symphony Orchestra di Praga e dalla London Symphony Orchestra.
Col baritono Mirco Palazzi ha inciso a Londra un CD monografico di liriche su testi di Dante Alighieri, di prossima uscita per l’etichetta Opus Arte. Ha inoltre composto ed eseguito le sigle per l’edizione 2020 del Festival di Napoli. Fra le commissioni più recenti, la composizione di un grande concerto corale programmato per il 28 giugno 2022 al Théâtre Lyrique di Bordeaux.
Nel 2020 ha ricevuto il Premio Nicolardi alla carriera.