Caro Michele, cari co-accademici tutti,

stiamo per entrare nel sesto anno di resistenza non violenta contro le bufale propalate dai signori Bianchini, Trombetta e fiancheggiatori onde meglio spacciare le proprie teorie pseudo-musicologiche autopubblicate, autovalidate e autorecensite. È tempo di bilanci; non posso nascondervi una punta di soddisfazione nel constatare come la loro invereconda strategia di marketing, consistente nel vantarsi sui social media degli “appoggi” ricevuti da prestigiosi nomi della musicologia internazionale (appoggi paragonabili, oserei dire, a quello che la corda offre all’impiccato) si stia ritorcendo loro contro con effetti tragicomici.

Sul nostro sito sono già comparse alcune smentite di studiosi accreditati, ed altre se ne preannunciano ancora. Ma poiché i malcapitati persistono a negare l’evidenza inalberando sulle parti deretane certe piume di pavone mendicate in mala fede, sarà opportuno rendere note due testimonianze privatamente ricevute nell’anno trascorso dalle relative parti lese, da aggiungersi a quelle più diplomatiche da noi pubblicate in precedenza qui, qui e qui.

S’intende che ci rivolgiamo sine ira et studio al pubblico dei lettori/consumatori eventualmente in buona fede; ai bugiardi e ai volontari inghiottitori di panzane non abbiamo nulla da dire, salvo assicurarli della nostra umana compassione per vederli inabissati al grado zero della decenza.

Testimonianza n. 1

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screenshot della mail di Eisen a Bianchini

Da: Eisen, Cliff<cliff.eisen@***.**.uk>    
A: Luca Bianchini <luca.bianchini*@*****.com>
16 dic 2021 02:21  

Dear Luca
I confess I’m surprised that I haven’t heard from you after I spent considerable time reading and commenting on your manuscript. You may not agree with what I wrote but regardless, not to acknowledge my message is just plain rude.

I see, too, that you have cited me as supportive of your work. That is not the case. As my message made clear, I found what you wrote to be problematic. Of course, it goes against all scholarly etiquette not to acknowledge one’s peers but, even worse, to falsely claim that you have the support of scholars who in fact do not support your claims. In light of your duplicity, I am posting reviews on sites that sell your book, alerting readers to its problems and the fact that you dishonestly claim to have the support of much of the academic community.

Cliff Eisen
Department of Music
King’s College London
Strand
GB-London WC2R 2LS

Traduzione:

Caro Luca,
confesso la mia sorpresa per non averti più sentito dopo che avevo speso molto tempo a leggere e commentare il tuo manoscritto. Potresti non essere d’accordo con quello che ho scritto ma, a prescindere da ciò, non accusare ricevuta del mio messaggio è pura maleducazione.
Vedo anche che mi hai citato come sostenitore del tuo lavoro. Questo non è vero. Come chiarivo nel mio messaggio, ho trovato problematico ciò che hai scritto. Certo va contro ogni etichetta accademica non riconoscere i propri pari, ma è peggio ancora affermare falsamente di essere sostenuto da studiosi che in realtà non appoggiano le tue pretese. Alla luce della tua doppiezza, sto pubblicando recensioni sui siti che vendono il tuo libro, avvisando i lettori dei relativi problemi e del fatto che disonestamente affermi di avere il sostegno di gran parte della comunità accademica.

Testimonianza n. 2

Daniel E. Freeman, University of Minnesota

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screenshot del commento di Daniel Freeman


A: ***** ******, via Messenger, 30 nov 2022, 06:12

Oh, for heaven’s sake. Proud of citations that were used to find fault with their research? I’m not responsible for that. Note, they only reproduce the bibliography, not my discussion! I had no choice to put them in, I feel. They discuss Mysliveček, sometimes at length. In my view they have to be cited, no matter my view of what they say. I don’t suppress the existence of research — I deal with it honestly. Most of what Rudolf Pečman ever said about Mysliveček is deeply flawed, but I cite every one of his awful articles. I give up!

Traduzione:

Oh, per amor del cielo! Sono orgogliosi di citazioni usate per trovare manchevoli le loro ricerche? Io non ne ho colpa. Nota bene: riproducono soltanto la bibliografia ma non la mia analisi! Non mi rimaneva altra scelta che citarli, io credo. Loro trattano di Mysliveček, talvolta a lungo. Secondo me bisognava citarli a prescindere da ciò che penso di quanto dicono. Io non sopprimo le ricerche esistenti — le tratto con onestà. Gran parte di ciò che Rudolf Pečman ha mai detto su Mysliveček è radicalmente erroneo, eppure io cito ognuno dei suoi orrendi articoli. Ci rinuncio!

Se, una volta toccato il fondo, i nostri negazionisti di rito sondriota desiderano continuare a scavare, sono affari loro. O forse no, visto che i suddetti sono docenti di ruolo nella scuola pubblica. Da semplice cittadino osservatore dei costumi moderni, mi domando quanto l’oggettivo disvalore etico rappresentato dalle loro condotte in ambito extralavorativo, attuate mediante comunicazioni ingannevoli sui social media, sia compatibile col rispetto del codice di comportamento delle pubbliche amministrazioni (DLgs. 165/2001, D.P.R. 62/2013), nonché col dettato costituzionale all’art. 54, comma 2: “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Con tanti saluti all’immortale cavalier Falstaff, che stimava l’onore meno di una pancia ben rimpinzata.

Ciò premesso, auguro a tutti noi un 2023 felice, pacifico e fecondo di opere.

Carlo Vitali