Anna Trombetta

31 ottobre 2018:

Cosa fa Wikipedia? Ti controlla anche quello che scrivi su facebook e se non è gradito a 4 buzzurri bufalari ti mette all’indice. A me è successo questa sera.

 

Andrea Luchesi. L’ultimo Kapellmeister della corte elettorale di Bonn [pagina facebook gestita da Agostino Taboga]

31 ottobre 2018:

CENSURA

Nessuno può mettere in bibliografia su WIKI la monografia che Giorgio Taboga dedicò all’ultimo Kapellmeister della corte di Bonn, «Andrea Luchesi. L’ora della verità, Grafiche Vianello, Ponzano Veneto, 1994».

CENSURA

Questo è un pericolo per la libertà d’espressione e va contro uno dei cinque pilastri di wikipedia. Alcuni utenti si permettono di cancellare il riferimento alla monografia, tacciando di pura fantasia le tesi esposte da Giorgio. Taboga. Un gruppo di persone anonime si organizza per cancellare il riferimento in bibliografia. E perché?

 

Il perché è chiaramente spiegato dalle norme editoriali di Wikipedia, in particolare da questi due “pilastri”:

  1. In Wikipedia, verifiability means that other people using the encyclopedia can check that the information comes from a reliable source.
  2. Wikipedia articles must not contain original research. The phrase “original research” (OR) is used on Wikipedia to refer to material – such as facts, allegations, and ideas – for which no reliable, published sources exist.

Quanto alla “reliability” delle teorie di Giorgio Taboga si rimanda alla conclusione che, dopo anni di acceso dibattito, è prevalsa in seno al gruppo di editors sulla pagina di discussione di Wikipedia inglese (voce Andrea Luchesi):

“This is a fringe theory with no standing in the academic community, and Wikipedia is not the right forum for publishing fringe theories”.

Mentre su Wikipedia italiana, proprio nella pagina di discussione su quella voce Luchesi che secondo Lei è oggetto di censure oscurantiste, si può ancora leggere un Suo vecchio post da cui risalta uno stile di argomentazione a dir poco discutibile. In altre parole, egregio signor Agostino Taboga: Lei come si documenta prima di scrivere “plausibilmente, probabilmente, verosimilmente”, gli avverbi del wishful thinking che le servono da scalini per arrampicarsi nel cielo delle illazioni incontrollate? Prego Lei, e i “4 buzzurri bufalari” cui la signora e musicologa Anna Trombetta imputa il misfatto di censura, di tener attentamente d’occhio le date.

–[Agostino] Taboga (msg) 16:58, 8 mar 2010 (CET)

“Gentili Wikipediani, volevo informare tutti che, grazie alle indicazioni di Rigamonti, sono riuscito a reperire ulteriori conferme all’attendibilità dell’iter formativo segnalato da Neefe; in particolare una lettera in cui Paolucci si definisce M° di Luchesi, riportando l’esito delle opere per la stagione autunnale del 1767 al san Moisè. Vi è un’altra parte della lettera dove si commenta l’esito delle opere del suo scolaro, definendole di “pessimo incontro” ma credo che segnalare il proprio allievo a Padre Martini e poi “sputtanarlo” corrisponda ad un gioco delle parti. Tutti e due erano dei sacerdoti che probabilmente vedevano di cattivo occhio le opere buffe […]”

“Probabilmente vedevano di cattivo occhio”? Ora non si pretende che prima di lanciare ipotesi a bolla di sapone Lei si scomodi a far ricerche sul database di Sebina/OPAC o su quello del RISM A/II, o sul Grove, sul DEUMM, su MGG ecc. come fanno tutti gli specialisti e perfino gli studenti coscienziosi. Però bastava veramente poco per evitarLe di rimanere “sputtanato” con quel “probabilmente”.

Di nuovo: stia bene attento alle date e alle fonti:

Sul Dizionario Biografico degli Italiani, alla voce Martini, Giovanni Battista curata da  Elisabetta Pasquini e pubblicata nel 2008, lei poteva leggere che Padre Martini compose:

“5 intermezzi (Il maestro di musica; Azione teatrale, 1726; Dirindina, libretto di G. Gigli, 1737; L’impresario delle Canarie, libretto di P. Metastasio, 1744; Don Chisciotte, 1746)”.

Inoltre, sempre da Wikipedia italiana, sempre alla voce Martini:

“Dal 2007, l’orchestra barocca bolognese Accademia degli Astrusi, diretta da Federico Ferri, ha intrapreso un progetto di riscoperta dell’opera inedita di Giovanni Battista Martini, incidendo ed eseguendo l’integrale dell’opera strumentale, e riportando in scena, in co-produzione con il Teatro Comunale di Bologna [e con le scenografie di Dario Fo, ndr], due Intermezzi inediti del compositore bolognese, “Don Chisciotte” e “Il Maestro di Musica””.

Si tratta di intermezzi BUFFI; dal 2013 sono disponibili su dvd Sony/DHM e proprio in questo mese di maggio ne uscirà una ristampa come bonus dvd allegato ad una prima registrazione mondiale dell’opera omnia strumentale di Padre Martini su etichetta Warner Music. Se un frate francescano maestro di musica (Giuseppe Paolucci) scrive al suo confratello e collega Martini che il proprio allievo Luchesi ebbe “pessimo incontro” a Venezia, questo giudizio è contenuto in un documento, ossia una lettera del 6 febbraio 1768.

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“Un’altra parte della lettera”? Falso! Le due affermazioni sono strettamente successive e contestuali: “fu mio scolaro, fece altre opere con pessimo incontro”. Paolucci viveva a Venezia ed aveva  modo di essere ben informato dei fatti. Semmai spetterebbe a Lei l’onere di provare, con altri documenti e fatti, che la sua testimonianza non è attendibile. Ma che tutti i “sacerdoti”, come Lei si esprime, fossero pregiudizialmente avversi all’opera buffa non è nemmeno un fattoide, bensì unicamente una Sua illazione di comodo che potrebbe essere smentita da altri esempi. Detto papale-papale: una bufala.

Dunque non si lamenti del “pessimo incontro” che Lei ha ricevuto e riceve su Wikipedia italiana, la quale non è un Suo blog personale; considerando le citate regole editoriali mi pare abbastanza inevitabile che il Suo modo di argomentare non sia accettabile né accettato in quella sede.